Può capitare che fonti serie come l’ARPA o l’Aeronautica Militare talvolta offrano previsioni diverse. Da cosa dipendono queste differenze?
Strumenti, metodi e conoscenza del territorio possono condurre a differenze
Una previsione del tempo nasce dalla combinazione di diverse fonti (stazioni al suolo, radar, satellite, modelli); dal modo in cui si combinano questi elementi, dal peso che si dà a ciascuno di essi, dalla maggiore o minore conoscenza di peculiarità del territorio in esame, possono effettivamente scaturire previsioni diverse.
I modelli meteorologici, ad esempio, possono fornire per la stessa scadenza temporale scenari molto diversi fra loro: affidarsi più all’uno piuttosto che all’altro modello può far assumere a diversi meteorologi decisioni diverse nei riguardi dei contenuti delle previsioni.
Non solo. Talvolta output successivi dello stesso modello, sempre per una determinata scadenza temporale, possono essere in deciso contrasto fra di loro, e quindi la previsione, per quella stessa scadenza, può cambiare radicalmente. Ciò non è indice di scarsa professionalità del previsore ma può semplicemente derivare dal fatto che le informazioni a disposizione possono essere affette da errori, talvolta pesanti.
Per questo motivo, soprattutto con riferimento al medio termine, è importante anche fornire un grado di attendibilità della previsione, che, generalmente, è direttamente proporzionale al grado di concordanza fra i modelli e quanto desumibile dalle immagini da satellite, nonché fra diversi modelli per la scadenza cui la previsione stessa si riferisce. Con il passare dei giorni, tale concordanza tende inevitabilmente a diminuire ed è anche per questo che, nel complesso, come si è detto, la previsione tende a essere meno precisa.
Articolo di: Alberto Bonini, vicedirettore del Servizio Meteorologico dell’ARPA Veneto.