Il 13 febbraio 2018 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato una relazione sulla diffusione di  morbillo e rosolia, con i casi registrati per le due malattie nel mondo nel 2017.

Nel 2017 si sono verificati in Italia 5.006 casi di morbillo: siamo al settimo posto nella classifica mondiale. Ci precedono India, Nigeria, Indonesia, Pakistan, Cina e Romania.

Nel 2016 sono morte 89.780 persone nel mondo a causa del morbillo, malattia che provocava 2,6 milioni di morti l’anno fino all’introduzione del vaccino (1963). Non ci sono farmaci antivirali in grado di contrastare il virus, l’unica arma a nostra disposizione è la prevenzione perché di morbillo si muore anche da adulti, non solo da bambini. Ecco perché in Italia, ma anche in altre nazioni europee, questo è un vaccino obbligatorio.

Il morbillo in Europa

Il numero di casi registrati in Europa nel 2017 ha messo in allarme le autorità sanitarie e turisti di mezzo mondo.

Prendiamo l’esempio del Regno Unito: preso atto della diffusione del morbillo in Europa, le autorità sanitarie inglesi raccomandano il vaccino a chi vuole viaggiare al di là della Manica. Le stesse autorità hanno invitato la popolazione alla vaccinazione a causa di un focolaio nel Paese.

Il richiamo del morbillo è importante

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda due dosi di vaccino, al fine di assicurare l’immunità e prevenire l’insorgere di focolai. In tutta Europa la seconda dose della vaccinazione non raggiunge la soglia raccomandata dall’OMS (l’Islanda è eccezione virtuosa). Il “richiamo” viene percepito come non necessario, nonostante gli appelli dei pediatri, eppure potrebbe prevenire fino all’8% dei casi di malattia.

In Veneto, la prima dose di vaccino è al 14° mese di vita del bambino insieme a parotite e rosolia. La seconda dose tra i 5 e 6 anni in assenza di condizioni di rischio.

Per gli adulti che devono fare entrambe le dosi, normalmente queste devono avere almeno un intervallo di almeno quattro settimane.

Davvero tutti hanno l’obbligo di vaccinarsi?

Il vaccino è un farmaco e, come tale, può avere effetti indesiderati.  Occorre però ricordare che gli effetti collaterali del vaccino contro il morbillo sono molto più blandi e rari delle conseguenze della malattia e si tratta nella maggior parte dei casi di effetti di breve durata. In alcuni casi specifici (infezioni gravi, immunodeficienza, gravidanza, allergie ai componenti) il vaccino non è indicato e la legge riconosce alle persone che non possono essere vaccinate l’esonero dall’obbligo vaccinale. L’esonero viene documentato dal medico di medicina generale o dal pediatra, che conoscono la storia clinica del paziente.

Ci sono persone che soffrono di immunodeficienza, diabete, alcolismo cronico, che hanno malattie polmonari o epatiche croniche. Queste persone non solo hanno un rischio maggiore di contrarre malattie come morbillo, parotite o rosolia ma anche di sviluppare complicazioni gravi. Per questa ragione  è caldamente consigliata la vaccinazione a loro e ai loro cari  familiari.

Cosa fare se non si è sicuri di essere immuni al morbillo?

Parlare con il proprio medico o il pediatra è sempre una buona idea. Potrà consigliare il vaccino o una analisi del sangue in grado di rivelare gli anticorpi contro la malattia.

Sconfiggere il morbillo è alla nostra portata, ma l’unica arma è la prevenzione, che passa soprattutto per la vaccinazione.