Le previsioni meteo che vediamo nelle app dei cellulari arrivano a darci dettagli ora per ora del meteo dei prossimi 7 giorni o più. In realtà l’attendibilità di una previsione cambia sensibilmente a seconda della stagione e se si tratta di forecasting o nowcasting.
Come funziona per il forecasting?
Attualmente la previsione a medio termine ha una buona attendibilità fino a 4 o 5 giorni. Ciò dipende molto anche dalla stagione: nelle stagioni intermedie, come primavera ed autunno, caratterizzate da una notevole variabilità, l’attendibilità tende a ridursi. D’inverno l’avanzata dei sistemi di perturbazioni frontali o le avvezioni di aria particolarmente fredda in grado di far precipitare le temperature, invece, possono essere ragionevolmente previste anche con cinque o sei giorni di anticipo. D’estate, l’instaurazione di una solida configurazione anticiclonica può garantire periodi di bel tempo piuttosto lunghi.
In ogni caso, i temporali costituiscono l’elemento di maggiore difficoltà dal punto di vista previsionale: anche se si riesce ragionevolmente a prevedere che vi saranno, in un determinato territorio, condizioni favorevoli al probabile sviluppo di questi fenomeni, allo stato attuale delle conoscenze risulta estremamente difficile caratterizzare tali temporali in termini esatti di quando, dove e con che intensità si manifesteranno, anche solo il giorno prima dell’evento. In tali casi, quindi, la previsione oraria riveste un carattere essenzialmente indicativo.
E per il nowcasting?
Situazione diversa con la previsione, della quale la scansione oraria, come detto, costituisce l’essenza.
In questo caso vi è la possibilità di seguire l’evoluzione dei fenomeni in atto e quindi di comunicarla tempestivamente ai portatori di interesse: se, ad esempio, si prevede per le prossime ore un’intensificazione delle precipitazioni in una determinata area ad elevato rischio idrogeologico e nella quale c’è altresì un rischio di coinvolgimento della popolazione, se ne darà comunicazione al Sindaco e agli organismi di protezione civile, che prenderanno i provvedimenti del caso.
È quanto avviene, ad esempio, per il Comune di Borca di Cadore, nell’Ampezzano, per il quale il Servizio Meteorologico di ARPAV fornisce previsioni specifiche per la cosiddetta “frana di Cancìa”, movimento franoso che oltre ad interessare alcune frazioni del Comune, ha notevoli ripercussioni anche sul traffico veicolare della strada statale “Alemagna”.
Articolo di: Alberto Bonini, vicedirettore del Servizio Meteorologico dell’ARPA Veneto.
Foto da ECMWF.