La questione che gli esseri umani siano differenti per razza è dibattuta da molto tempo e periodicamente le cronache la riportano in auge.
Accanto ai luoghi comuni, basati soprattutto sulle caratteristiche somatiche, e ai pregiudizi, espressione di ignoranza e intolleranza senza motivo, si muove e parla la scienza. Essa, con metodo e tempi molto diversi da quelli delle cronache e delle chiacchiere, ha dimostrato che parlare di “razza umana” è privo di senso.
Siamo tutti Homo sapiens
Apparteniamo tutti al genere Homo, e da 40.000 anni la Terra è popolata unicamente da individui della specie “sapiens”.
Ogni uomo condivide circa il 99.5% del suo patrimonio genetico con un altro individuo!
Specie non razze
I nostri antenati, i primi sapiens, hanno convissuto con individui dello stesse genere (i.e. Homo) ma di altre specie: heidelbergensis, neanderthalensis e floresiensis. La coesistenza di specie diverse è un dato scientifico provato, come è pure accertato che esse si siano incontrate. Rimane da stabilire perché solo la specie sapiens sia sopravvissuta fino ad oggi. Sono state fatte diverse ipotesi, nessuna che contempli una guerra per la supremazia!
Ad aggiungere fascino alla nostra evoluzione sono le “diaspore” di individui partite tutte dal “corno d’Africa”. La prima è avvenuta ben 2 milioni di anni fa: spinti da un ignoto motivo, gli uomini hanno raggiunto l’area mediterranea per dirigersi poi verso l’Asia, il Caucaso e l’Europa. I moti migratori successivi hanno ricalcato più o meno le medesime rotte.
Mappa delle migrazioni dell’uomo secondo gli Aplogruppi e i Macroaplogruppi mitocondriali (i numeri sono gli anni prima del presente). Licenza CC BY-SA 3.0.
Ciò ha reso il continente europeo un ricettacolo di individui da ben 2 milioni di anni. In questo contesto è nata la specie neanderthalensis: in altre parole, il vero europeo è l’Uomo di Neanderthal.
Il professor Telmo Pievani del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Padova, in occasione della conferenza “Le molte facce dell’evoluzione umana: ultime scoperte e nuove domande” ha accompagnato l’assemblea alla comprensione dell’insostenibilità del concetto di razza. La conferenza è stata organizzata a supporto della mostra “Una faccia, una razza? Non proprio!” allestita al Castello dei Da Peraga, a Vigonza. L’evento, visitabile fino al 4 marzo 2018, è dedicato al tema del razzismo e si pone l’obiettivo di avvalorare l’inconsistenza scientifica del concetto di razza.
Da quanto si parla di razze?
Il tema persiste fin da quando, nel 1584, François Bernier propose la divisione degli esseri umani in circa 5 specie o razze! Diffondere la cultura per vincere i pregiudizi richiede molto tempo, ma è incoraggiante pensare che “anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo.” [cit. Laozi]
Articolo di Francesca Antonucci.