Un argomento spesso portato da chi è contrario alle vaccinazioni o sostiene la libertà vaccinale è che l’Italia sarebbe lo stato col numero maggiore di vaccinazioni obbligatorie in Europa. Quanto c’è di vero in questa affermazione?
Prima di entrare nel dettaglio dei dati è bene ricordare che “fare le cose perché le fanno gli altri” o, viceversa, “non farle perché non le fanno gli altri” in generale non è un buon argomento a supporto o contro una teoria, ancora meno per la scienza quando possono esserci logiche legate alla politica.
Quanti sono i vaccini obbligatori in Europa?
L’immagine seguente è una fotografia della realtà a fine Agosto 2017 ma va ricordato che si tratta di una condizione dinamica. Posizionando il mouse sulla nazione interessata potrete leggere il numero di vaccini obbligatori per quello specifico stato. In generale, le nazioni in grigio non sono nel perimetro d’interesse, la Lettonia, in blu più scuro, ha 13 vaccini obbligatori mentre quelle in giallo chiaro non hanno obblighi.
Quali sono i vaccini obbligatori e quali quelli consigliati?
In maniera più quantitativa del grafico precedente, la tabella seguente riassume la situazione. (Usare la barra in basso alla tabella per spostarsi a destra e vedere le colonne non visibili).
Dove:
- RG sta per “Raccomandazione Generale”;
- RS, “Raccomandazione Specifica” per alcune tipologie di persone;
- O, “Obbligatorio”.
Per i dettagli sule tempistiche di somministrazione e sulle raccomandazioni specifiche si consiglia di andare alla fonte, ovvero la pagina del programma vaccinale di European Centre for Disease Prevention and Control.
Quali sono i possibili scenari futuri?
Il tema dell’obbligatorietà dei vaccini è caldo. Le ragioni che hanno spinto il governo italiano a istituire vaccinazioni obbligatorie contro 10 malattie non sono ancora accettate dagli anti-vaccinisti. Il dibattito, anche politico, è ancora acceso.
In Europa, i governi di Francia e Romania potrebbero seguire la linea italiana, rendendo obbligatorie le vaccinazioni. Germania, Lituania e Portogallo, pur non avendo vaccini obbligatori, hanno adottato forme di controllo sullo stato vaccinale dei bambini. Di seguito i singoli casi.
Romania
In Romania, il Governo ha avanzato una proposta di legge per rendere obbligatorie alcune vaccinazioni a partire dal 1 gennaio 2018. Le vaccinazioni in questione sono quelle contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo, parotite, rosolia ed epatite B. (Aggiornamento: Il 24 ottobre 2017 in Romania la legge per l’introduzione dell’obbligo vaccinale è passata al Senato, ma è ancora al vaglio della Camera dei Deputati).
Francia
In Francia, fino al 31 dicembre 2017, erano obbligatori tre vaccini obbligatori: difterite, tetano e poliomielite. Il 16 novembre 2017 è stata approvata la legge che estende a 11 le vaccinazioni obbligatorie in Francia. A partire dal 1 gennaio 2018, ai vaccini contro difterite, tetano e poliomielite, si aggiungeranno pertosse, epatite B, Haemophilus influenzae, pneumococco, meningogocco C, morbillo, parotite e rosolia.
Germania
Dopo l’epidemia di morbillo del 2014, in Germania è stata approvata nel 2015 la cosiddetta “legge sulla prevenzione” che impone di presentare il libretto vaccinale per l’iscrizione dei bambini a scuola. Inoltre, secondo un comunicato stampa del Ministero della Salute tedesco, le scuole devono segnalare alle autorità i bambini non vaccinati a partire dal 1 giugno 2017.
Lituania
Pur non avendo vaccini obbligatori, in Lituania i bambini non vaccinati contro morbillo, parotite e rosolia non possono essere ammessi all’asilo.
Portogallo
Il Portogallo non ha istituito l’obbligatorietà dei vaccini. Tuttavia, a partire dal 2017 le scuole portoghesi devono segnalare tutti i bambini non vaccinati alle autorità sanitarie in modo che le famiglie possano essere informate tempestivamente e correttamente sui vaccini.
I vaccini sono il mezzo più efficace che la scienza ha a disposizione per prevenire malattie del cui pericolo, forse, abbiamo perso la percezione.