Ho avuto molti riscontri, anche da parte di persone sconosciute, pieni di condivisione (anche in facebook) relativi al mio articolo sulla donna morta per melanoma (AA, 3/5/2016). La paziente era deceduta perché trattata dal suo curante secondo i canoni della Nuova Medicina Germanica di Ryke Hamer (medico radiato, condannato e più volte incarcerato) invece che con cure in grado di guarire definitivamente il tumore se diagnosticato precocemente. Si poteva supporre che, almeno a ridosso di questo evento così drammatico, i media sarebbero stati più cauti nel dare notizie riguardanti la terapia di Hamer, ma anche questa volta, come tante altre, così non è stato.
Purtroppo TV e giornali mostrano spesso di ignorare che le fessure create dalla irrazionalità sono il più efficace passe-partout per il diffondersi di pseudo-medicine rischiose a scapito della salute collettiva. Non può pertanto essere ignorata la notizia (pubblicata il 16 maggio 2016 dal giornale a distribuzione gratuita LEGGO) riguardante l’attrice ed ex-conduttrice televisiva Eleonora Brigliadori. Nell’articolo la Brigliadori dichiara, come in altre occasioni, di essere anche lei una convinta sostenitrice delle Nuova Medicina Germanica di Hamer, per cui pure secondo lei (ma con quali competenze?) il cancro va combattuto risolvendo i conflitti interni favoriti da stress e paure che sarebbero la vera causa del cancro. Alla rivista “Elle” l’attrice afferma di essere guarita lei stessa dal cancro del fegato (di cui è morta pure la madre e la nonna), rifiutando anzi sparando contro la chemioterapia, e accusando pesantemente il professore Veronesi che “…mente sapendo di mentire, l’ho visto affidarsi all’omeopatia [ma che c’entra con la medicina di Hamer?], mentre ai suoi pazienti prescrive sempre la chemio”. Per la Brigliadori la chemioterapia va bandita anche perché imposta da qualche lobby (?), ciò che ricorda il sospetto sugli ebrei accusati da Hamer di usare il suo metodo ma di nasconderlo ai non ebrei per danneggiarli. Ma il clou nel pensiero dell’attrice-oncologa è quando essa rivela -riporta sempre LEGGO- che i molti bambini sudamericani colpiti dal virus Zika “..hanno un origine precisa, e cioè nella reincarnazione. I bambini che si ammalano di quel virus sono le reincarnazioni dei conquistadores spagnoli che devono scontare certe pene.” Sigh!
La seconda notizia all’insegna della cattiva informazione mediatica riguarda il programma di RAI 2 del 12 maggio dedicata ai vaccini. Su questi ho più volte ribadito su questo giornale che tutto il mondo scientifico ha dimostrato da anni l’innocuità dei benemeriti vaccini e gli enormi benefici mondiali. Ebbene, nella trasmissione Red Ronnie conduttore, giornalista e esperto di musica afferma persino (e di nuovo con quali competenze?) che “è demenziale vaccinare i bambini”, chiedendo pure “quanti sono morti per i loro effetti collaterali?” All’unico esperto in trasmissione, il virologo Roberto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita e Salute del San Raffaele, viene concesso pochissimo tempo per controbattere le false e pericolose illazioni. Il prof. Burioni, il giorno seguente, ha denunciato il fatto chiedendosi in un lungo intervento sul suo blog ”come il ministro della salute Beatrice Lorenzin [che pur sostiene responsabilmente le vaccinazioni] possa permettere o non protesti con veemenza che con i soldi pubblici si diffondano notizie false che porteranno i genitori a fare scelte che metteranno a rischio la salute dei cittadini”.
Questo discorso dovrebbe evidentemente avere valenza anche in tutte le regioni, la nostra inclusa. La vigilanza della RAI dovrà finalmente occuparsi di questa intollerabile disinformazione antiscientifica che si avvale di gente dello spettacolo ignorando sostanzialmente ciò che dicono gli scienziati, producendo magari (illusione romantica) una normativa che valga non caso per caso ma per sempre. Anche il recente caso Stamina non ha insegnato nulla e infatti la stessa Lorenzin ha dovuto intervenire con il supporto decisivo della magistratura.
Mi si consenta in chiusa di insistere con una illuminante riflessione di Kant, ricordata altre volte, dove egli sancisce che superando le colonne d’Ercole della ragione si finisce solo nella inconsistenza. Ma “illuminante” per chi?
Giorgio Dobrilla
Articolo tratto da Alto Adige
Immagine da MEMMT