
Il nostro cugino Neanderthal
L’Uomo di Neanderthal ha da sempre suscitato l’interesse dei vari addetti ai lavori come i paleontologi e gli antropologi ma ha contemporaneamente stimolato la curiosità del pubblico più generico.
Si è passati nel tempo dal considerarlo come creatura bruta, poco più di uno scimmione, a essere pienamente intelligente, con una sua cultura molto sofisticata.
Negli ultimi anni la possibilità di sequenziare i genomi di specie estinte ha completamente rimodellato le nostre conoscenze sull’evoluzione umana aprendo nuove frontiere sino a ieri impensabili; si è riusciti ad esempio a dimostrare la persistenza di geni neandertaliani nel nostro DNA e ipotizzare come questo fatto si sia potuto verificare.
Giuseppe Ardito ha insegnato Antropologia nelle Università di Torino e Firenze. Si è occupato di Citogenetica umana e dei Primati non umani e ha ricoperto le cariche di Direttore dell’Istituto di Antropologia dell’Università di Firenze, Presidente dell’Associazione Primatologica Italiana, Direttore Editoriale della Rivista Antropologia Contemporanea, Organo ufficiale delle Associazioni Antropologiche Italiane.Dopo il pensionamento, ha continuato ad occuparsi di Evoluzione Umana ed attualmente tiene un corso intitolato Antropologia e Biologia Umana presso l’Università della Terza Età di Torino
L’appuntamento rientra nel ciclo di conferenze Mysteri al Mausoleo 2023: Avanti, a piccoli passi, parte delle Settimane della Scienza.
In caso di maltempo, la conferenza si terrà all’interno del mausoleo.