Francesco Selmi

Francesco Selmi

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Bicerin di scienza del 11 maggio 2021

Chimico nato a Vignola, in provincia di Modena, e legato a Torino perché qui si rifugiò dopo aver partecipato nel 1848 ai moti contro il duca di Modena. Nella città sabauda lavorò con Ascanio Sobrero, con cui scoprì il tetracloruro di piombo. Ma non solo: tra il 1845 e il 1850 studiò i colloidi, ed è tuttora considerato uno dei padri della chimica dei colloidi. Dopo l’Unità d’Italia  tornò a Bologna, dove si dedicò alla tossicologia: scoprì le ptomaine, o alcaloidi cadaverici (e usò le sue conoscenze in tribunale per scagionare un innocente che era stato accusato di avvelenamento). Morì nel 1871, per dirla alla De Andrè, in un “esperimento sbagliato”: si infettò dissezionando un animale morto di febbre tifoidea, nel tentativo di studiarne le tossine.

Curiosità: durante il suo soggiorno a Torino si occupò anche di studi danteschi, esaminando i differenti codici della Divina Commedia.