Intervista a Rodolfo Rolando su ilNotiziario – a proposito di fake news
In rappresentanza del gruppo Lombardia, Rodolfo Rolando è stato intervistato dagli studenti della scuola secondaria IC Brianza di Bollate e pubblicata sul settimanale “Il Notiziario” del 22 Febbraio 2019.
Come evitare le “fake news” e non essere “creduloni”? Gli studenti intervistano un associato di Piero Angela
BOLLATE – Gli studenti della scuola secondaria dell’Ic Brianza in aprile organizzeranno, con i loro docenti, un importante incontro sul tema delle “fake news”, soprattutto legate a Internet. In pre-parazione a tale evento (che si svolgerà alla scuola media di Cascina del Sole), gli studenti hanno intervistato Rodolfo Rolando, esponente del CICAP, ossia il “Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze”, un’associazione che si occupa di verificare le informazioni pseudoscientifiche che vengono diffuse da stampa, siti internet, politici e altri enti o persone di rilevanza pubblica, fondata nel 1989 da Piero Angela.
Pubblichiamo qui di seguito un’ampia parte dell’intervista che gli studenti hanno fatto all’esponente del CICAP.
Cosa sono le pseudo-scienze?
«Tutte quelle discipline che si presentano come scientifiche e apparentemente lo sono, ma in realtà non seguono il metodo scientifico e sostengono tesi non dimostrate o completamente screditate. Sono esempi di pseudoscienza l’astrologia, l’omeopatia, le credenze come lo spiritismo e i complotti come “non siamo mai andati sulla Luna”».
Perché è stato fondato il CICAP?
«Per favorire la diffusione di una mentalità aperta critica e soprattutto orientata al pensiero scientifico al fine di conoscere al meglio la realtà che ci circonda e tutelare le persone che potrebbero cadere vittima di credenze e discipline pseudoscientifiche».
Chi è stato a fondarlo?
«Piero Angela, insieme a un gruppo di scienziati, intellettuali e appassionati, inclusi il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, l’astrofisica Margherita Hack, il fisico e matematico Tullio Regge, il farmacologo Silvio Garattini e l’attuale Presidente, il neuroscienziato Sergio Della Sala, fra i tanti».
Di cosa si occupa il CICAP?
«Organizza eventi e attività molto diverse fra loro, per stimolare il pensiero critico – ad esempio su temi come la superstizione e le credenze – e approfondire temi di interesse scientifico anche con persone non necessariamente esperte di una specifica disciplina. Organizza quindi conferenze pubbliche e corsi, attività di divulgazione sulla propria testata Query, sulla corrispondente versione web QueryOnline e attraverso pagine e account sui social network, giornate “anti-superstizione” e persino indagini scientifiche di misteri e fenomeni paranormali…».
Quale è stato il vostro primo caso?
«Nel gennaio del 1989, alcuni giornali dell’epoca parlarono di Marco, un bambino milanese di undici anni in grado di (fra le altre cose) spostare oggetti, cambiare i canali della TV e abbassare o alzare i finestrini delle auto con la sola forza del pensiero. Il CICAP entrò in contatto con la famiglia ed ebbe la possibilità di incontrare il bambino in più occasioni, presso il suo domicilio, per studiare questi poteri. Nel corso di un totale di 11 ore di studi e prove. Marco non produsse nessuno dei fenomeni che erano stati raccontati sulla stampa: i membri CICAP presenti scoprirono però un contesto ben diverso da quello narrato dalla stampa. Il clima familiare era difficile, in alcune occasioni il bambino aveva gridato “vola, vola!” ma chi era vicino a lui si era accorto che era stato lui stesso a lanciare (con molta forza e poco pensiero!) oggetti per la casa. Venne alla luce anche il fatto che i fenomeni raccontati sui media si erano manifestati solo quando il bambino era da solo e, soprattutto, che i genitori – da grandi appassionati fenomeni paranormali – possedevano più libri sull’argomento e avevano avuto contatti con vari medium, parapsicologi e pranoterapeuti. La spiegazione piu credibile fu quindi che Marco non aveva poteri, ma bisogno di essere compreso e ascoltato…».
Perché è importante il CICAP?
«È importante per far sì che il maggior numero di persone comprenda come funziona il ragionamento scientifico e come permetta di conoscere la realtà che ci circonda, migliorando progressivamente il livello di precisione nella comprensione della realtà. La nostra società ha sempre più bisogno di persone preparate e competenti, e ci impegniamo per sostenere il desiderio di conoscenza, incentivando lo sviluppo di una società più aperta e consapevole, e un dibattito pubblico più costruttivo».
C’è stato un episodio che non siete riusciti a spiegare?
«In tutti i casi in cui ci è stato possibile osservare un fenomeno ritenuto paranormale, non ci è mai capitato un episodio che andasse oltre la spiegazione scientifica. Nei casi in cui non ci è stato possibile assistere al fenomeno e ci siamo dovuti basare solo su racconto dei testimoni o su documenti parziali fotografie o registrazioni audio/video, abbiamo solo potuto ipotizzare quali potessero essere delle spiegazioni razionali e scientifiche, ad esempio confrontando i dettagli noti con altri casi noti già spiegati».
Qual è il fatto più interessante che siete riusciti a spiegare?
«A Canneto di Caronia, località di un comune della provincia di Messina, nel 2004 avvenne una serie di piccoli incendi “inspiegabili”. Colpivano mobili, piccoli elettrodomestici, cavi e contatori elettrici; il caso finì rapidamente in televisione, citato anche da Striscia la Notizia, e da Voyager, il programma Rai che raccontava – con troppa enfasi – di misteri e fenomeni paranormali. Il CICAP inviò uno specialista, Marco Morocutti, a studiare i fenomeni, ed ebbe la possibilità di studiare alcuni dei resti degli incendi; le analisi dei reperti mostravano l’evidente l’origine dolosa dei roghi. Ciò nonostante, ci volle molto tempo per riuscire a dimostrare che si trattasse di un piromane, e non di un’origine paranormale. Il governo organizzò persino una commissione per studiare i fenomeni e stanziò un budget rilevante per la protezione civile, che effettuò numerose campagne di misura e rilevamento (avvalendosi di mezzi terrestri, aerei e navali). E ci fu chi attribuì la causa degli incendi a una (presunta) carica elettrostatica del magma sotterraneo. Nel 2015 avvenne la svolta: grazie ad appostamenti svolti dalle forze dell’ordine, che si basarono anche sulle perizie del CICAP, il colpevole venne filmato decine di volte nell’atto di appiccare incendi».
Quante fake news avete smontato?
«In trent’anni di attività, si tratta certamente di un numero davvero molto grande, ma poiché per il CICAP è più importante la diffusione di una mentalità razionale e scientifica, non esiste davvero un conto delle notizie o dei fenomeni verificati. Quello che ci interessa è che le persone abbiano compreso il metodo seguito e possano diventare autonome nell’analizzare i fenomeni e le notizie che incontrano».
Il CICAP si sta impegnando a portare avanti qualche particolare progetto?
«Esistono numerosi progetti avviati dal CICAP sul territorio nazionale; alcuni dei più interessanti sono “Chiedi le Prove!” (http://www.chiedileprove.it/), che si occupa di sostenere e affiancare i cittadini nel richiedere prove e documentazione scientifica ad aziende o Enti che presentano con informazioni straordinarie i prodotti che commercializzano o le loro attività; il gruppo “Indagini” (https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=276084), dedicato allo studio di casi di fenomeni paranormali o pseudoscientifici; i progetti di incontro con le scuole, al fine di diffondere la cultura scientifica agli studenti di tutte le classi (https://cicap.org/n/articolo.php?id=275367). Fra le tante attività svolte, esiste persino un progetto dedicato al raccogliere, all’inizio di ogni anno, le previsioni degli astrologi per verificare, 12 mesi dopo, quante di queste si sono avverate (https://cicap.org/n/articolo.php?id=278016)».