Il CICAP avuto un grande impatto e grazie ad esso riesco ad averlo anch’io sugli altri, nel bene quando riesco a dare sollievo a persone che si credono perseguitate dal “male” o dalla “sfortuna”, nel male quando faccio arrabbiare chi vuole credere “a tutti i costi”.
Quando hai scoperto il CICAP? Come sei diventato un socio attivo?
A fine anni ’90 ascoltai in TV Steno Ferluga, dal quale fui folgorato per l’affinità col mio modo di pensare! Scrissi una lettera al CICAP, chiedendo di farne parte. La risposta fu immediata e mi consigliarono di contattare il gruppo della mia regione che era ancora in fase embrionale: così abbiamo dato il via, con altri soci, alla sua organizzazione.
Come descriveresti il gruppo Puglia?
Intraprendente, professionale: ogni membro ci mette passione e impegno come se fosse un vero lavoro e siamo superattivi! Ora siamo immersi nella progettazione del secondo Convegno regionale del CICAP Puglia, che si terrà quest’anno, ma siamo sempre aperti a iniziative originali e contributi di chiunque sia interessato.
Che impatto ha avuto il CICAP sulla tua vita?
Ha avuto un grande impatto e grazie ad esso riesco ad averlo anch’io sugli altri, nel bene quando riesco a dare sollievo a persone che si credono perseguitate dal “male” o dalla “sfortuna”, nel male quando faccio arrabbiare chi vuole credere “a tutti i costi”.
Quale aspetto preferisci dello stare nel CICAP?
Entrare nel merito dei misteri più controversi e divulgare il metodo dell’indagine scientifica, che nulla toglie ad altre attività in grado di affascinare il cuore e la mente.