Ognuno dà il proprio contributo in base alle proprie capacità e competenze, in modo altamente collaborativo.
Come sei diventato un socio attivo?
Scrivendo articoli per la rivista e poi fondando il gruppo locale, quasi 25 anni fa.
Come spieghi il CICAP?
Si può credere a quello che si vuole ma prima è bene essere informati: e il CICAP cerca proprio di informare.
Hai dei temi preferiti?
Mi affascina ciò che ha a che fare con la materia: omeopatia, apporti medianici, fusione fredda… Inoltre sono particolarmente sensibile ai temi dell’educazione.
Com’è il gruppo Liguria?
Non è molto attivo e di questo mi assumo anch’io un po’ di responsabilità. Di positivo c’è il fatto che vi siano soci fedelissimi che ci seguono e sostengono da tanti anni. Colgo l’occasione per invitare i soci liguri a farsi avanti!
Prossime iniziative?
In aprile una conferenza a Genova del paleo-patologo Francesco Maria Galassi e a maggio la Giornata AntiSuperstizione a Spotorno.
Quale aspetto preferisci del CICAP?
Al di là delle tematiche, quello che ho sempre apprezzato è l’aspetto umano. L’ambiente è divertente e carico di entusiasmo. Ognuno dà il proprio contributo in base alle proprie capacità e competenze, in modo altamente collaborativo. C’è un diffuso desiderio di fare qualcosa di utile per la società.
Qual è la cosa “meno CICAP” che fai?
Forse è guardare film horror. Mi divertono parecchio ma, confesso, mi producono scarsa tensione emotiva. Mia moglie e mio figlio mi prendono in giro perché una volta mi sono addormentato sul divano guardando Nightmare – Dal profondo della notte!
Che impatto ha avuto il CICAP su di te?
Fa parte della mia vita. Mi ha dato moltissimo, insegnandomi tantissime cose, facendomi conoscere persone straordinarie e offrendomi tante opportunità.